Orfeo non ti voltare, il mio dischetto

Nel 2020 ho trovato la motivazione per produrre un disco con musiche esclusivamente mie. L’ho fatto fondamentalmente per me stesso, nella ovvia speranza che poi qualcuno fosse invogliato ad ascoltare la mia musica. Ho avuto l’ardire di creare un team di produzione per me incredibile.

12 pezzi, generi diversi, sonorità diverse, varietà ed eterogeneità: ad ogni pezzo il suo batterista. Hanno lavorato con me Michele Bertoli (Marydolls, TheGreatInferno, SeddyMellory), Mattia Caterpillar Bertolassi (Elizabeth Lee, The Bonebreakers, SlickSteveAndTheGangsters, Hell’sSpett), Michele Cannibal Saleri (Garrapateros, Cronofobia), Beppe Mondini (OttonePesante, Giuradei, Cisco), Alessandro Pedretti (Sdang!, Giuradei, IlRumoreDellePietre, EndlessTapes), Simone Helgast Cavagnini (EternalFuneral, MortuaryDrape, Ovlov, VaCleefContinental). Tutti incredibili.

Ho avuto anche l’onore di ospitare Fidel Fogaroli, ex Verdena, alle tastiere, che aveva già suonato con me insieme alla band di Paolo Cattaneo. Fidel mi ha regalato il suono del suo Hammond (quello grosso, vero, rumoroso) e del suo pianoforte.

Silvio Uboldi mi ha aiutato nel dare a Malanima, il primo brano dell’album, una veste meno folk e più elettronica, mentre Giovanna Cordoni ha ricreato le voci flebili ed eteree che sostengono i temi di alcune canzoni.

In Il Boogie Del SacriPante suonano due ‘belve’ del mondo chitarristico nostrano: Poncio Belleri e Nicola Sanzogni che hanno dato quel tocco alla Van Halen che ci stava. Il Sanzogni mi ha anche affiancato nei due brani acustici del disco, registrati in presa diretta.

A dirigere il tutto il solito Ronnie Amighetti che avevo già sopportato in tour con Giuradei e nella produzione dei tre dischi degli Sdang!, presso lo studio Le Klubhaus di Brescia.

Il disco non ha volutamente trovato veste palpabile in quanto ho scelto di non stampare cd o vinili. Esiste solo in digitale: ho creato un’anteprima sul sito bandcamp grazie al quale molti sostenitori hanno contribuito al disco economicamente, e in un secondo momento ho caricato il disco sulle varie piattaforme digitali dove è tutt’ora in vendita (Spotify, Music, YouTube, Amazon e tanti altri che nemmeno conoscevo)

Quindi è un disco autoprodotto: nel senso che l’ho pagato io, io mi sono occupato della distribuzione e della promozione, ed i soldi che qualcuno ha deciso di darmi acquistando il disco vanno all’85% a me (il 15% circa se lo tengono i portali su cui ho caricato il tutto)

E la musica? Accomodatevi

https://nicolapanteghini.bandcamp.com/releases

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