Nato nel 1875 e morto nel 1937, Ravel si pone come cerniera tra i due secoli. Compositore basco-francese: tra i suoi amori Rimsky Korsakov e Richard Strauss, uniti ad una certa propensione per le sonorità spagnoleggianti ed esotiche che eredita dalla madre basco-spagnola. Tra i letti eletti Baudelaire e Poe. Poco compreso e molto deriso dall’establishment a lui contemporaneo, eletto uno dei più grandi di sempre dai suoi posteri.
Ravel è conosciuto principalmente per il Bolero. Un’opera importantissima perché anticipa le sonorità e le tendenze minimaliste che verranno, tese a sottolineare la ripetizione dello stesso tema variato timbricamente. Un compositore pop? Forse. Il brano nasce nel 1928, grazie a Ida Rubinstein, che di mestiere fa la coreografa; pensa di mettere in danza Iberia di Albeniz, ma si rende conto presto che la stessa è stata data in esclusiva ad Enrique Arbos, che ne avrebbe curato l’orchestrazione. Quindi Ravel. E la sua proposta di una danza statica su un solo tema, un solo ritmo, tutta giocata su astute microvariazioni timbriche orchestrali che rendono appetibile il monotono ipnotismo sonoro. Impossibile non sottolineare l’importanza dell’elemento della ripetizione variata, proprio delle musiche popolari. Un Maestro pop? Forse.
L’heure espagnole è un’opera buffa, non propriamente facile all’ascolto, giocata su continui cambiamenti sonori: vera musica per teatro cantato, necessita della comprensione del testo per crearsi ganci utili all’attenzione. Un Maestro pop? Assolutamente no. Stessa sorte di tanti geni, bisognerà aspettarne la dipartita dai vivi per un dovuto ri1nascimento necrofilo post-mortem: alla prima dell’Opera Comique parigina del 1911 il lavoro cadde miseramente. Ma ascoltiamo:
- Il preludio, con i suoi ticchettii poliritmia molto math-rock
- La scena 16, più cantabile delle altre parti
- Il quintetto che chiude l’atto unico, molto Spagna non amor, con il suo ritmo di Habanera direttamente dalla Carmen di Bizet
Ovviamente a seguire playlist ragionata:
By Nicola Panteghini
22 settembre 2020