Di necessità virtù…
6 novembre 2020: investiti dalla nuova ondata di Covid19 si ritorna a fare lezione su skype, zoom, meet etc., etc. Si ritorna apparentemente distanti dai nostri allievi. Ritengo che sia una occasione per un confronto diretto con il nostro io-insegnante, un momento sì drammatico ma ricco di stimoli; intendiamoci: nulla sostituisce la lezione frontale, ma in questo caso la nuova metodologia si impone, se vogliamo lavorare. Credo sia nostro compito accogliere la cosa a braccia aperte, per poter lavorare meglio innanzitutto su noi stessi, per poter poi creare le condizioni migliori per una didattica convincente. A marzo siamo quasi tutti sbiancati innanzi all’obbligo della lezione on-line! Ma abbiamo fatto tesoro dell’esperienza e possiamo tirare le somme.
Ecco i punti salienti per sopravvivere felici e meno depressi:
0 – SAPER LEGGERE LA MUSICA e SAPER USARE L’ORECCHIO. Saremo tutti d’accordo, spero. Nonostante io stesso abbia imparato a suonare ad orecchio da autodidatta credo veramente che l’approccio didattico serio richieda l’insegnamento e l’assimilazione dei fondamenti della grammatica musicale per una comunicazione ottimale.
1 – Ci viene richiesta un’organizzazione convincente dei materiali utilizzati, un programma regolare, indicazioni chiare sui compiti svolti e da svolgere, magari un registro personale che ricordi prima a noi stessi il punto raggiunto con l’allievo, che per primo richiede anche inconsciamente un maestro sempre ‘sul pezzo’.
2 – E’ necessario elaborare un sistema di indicazioni verbali chiare e comprensibili da condividere con i nostri allievi, che sono spinti a conoscere meglio lo strumento che usano non potendo avvalersi delle sensazioni tattili-sensoriali proveniente dal maestro tipiche della lezione in presenza.
3 – L’ascolto del materiale da imparare rimane il riferimento per lo studio, oltre chiaramente alla lettura corretta dello spartito. la musica è suono, non nota scritta. Se l’allievo non ha coscienza sonora di quello che deve fare, come possiamo pensare che impari? E’ quindi d’obbligo fornire il giusto supporto audio-video: l’audio-video in streaming su queste piattaforme è spesso abbastanza mediocre, la nostra interpretazione in tempo reale può non convincere; meglio quindi registrare-riprendere il brano e fornirlo in mp3-mp4 (evitare i cd, spesso i ragazzi non sanno nemmeno cosa sono e non hanno un lettore). L’allievo deve anche avere basi decenti per potersi esercitare: alcuni libri propongono basi midi orrende, che vanno sostituite con materiale registrato dal maestro (inutile ricordare che un po’di esperienza di home Recording per un insegnante di musica è il minimo sindacale per lavorare bene)
4 – L’allievo deve quindi responsabilizzarsi e ricreare un momento didattico a casa sua: e l’insegnante può finalmente vedere se questa cosa viene fatta e come! L’allievo usa il leggio? La sedia giusta? Il poggiapiedi? Tiene correttamente lo strumento? Cosa usa per ascoltare gli esempi? Che strumentazione usa e come la usa? Accorda la chitarra correttamente? Quando studia è in pace o è circondato dal casino mamma+papà+sorelle+zii+nonne+donnadicasa+canechepisciasulfoglio+gattochesquarcialepagine? Il maestro ha la possibilità di sensibilizzare l’allievo sull’importanza di tutto ciò, e non è poco. Deve sempre dotarsi di due device, uno per potersi riprendere e uno per poter ascoltare gli audio-video. Inutile dire che per i bimbi e per molti ragazzi è necessario il supporto del genitore, almeno all’inizio. Questo aiuto tecnico deve essere esplicitamente richiesto dal maestro, un minimo di coinvolgimento del genitore non fa male.
4 – L’allievo impara a prendere appunti sull’interpretazione e ad interpretare correttamente le forme musicali e la pagina scritta. E’ obbligato a vivere la pagina scritta attivamente riempiendola di segni suoi che lo aiutano nel comprendere il testo sulla guida dell’insegnante.
Questi accorgimenti servono per prima cosa a rendere la vita facile a noi insegnanti che possiamo organizzare una lezione dinamica e mai noiosa, e chiaramente responsabilizzano i nostri allievi. Detto ciò, i miei colleghi cosa ne pensano?
A me la didattica online sta sorprendendo non poco.
Vedo allievi ben organizzati, che non mollano e che si adattano meglio di chi ha qualche anno in più.
Ritengo sia un ottimo esercizio anche per la concentrazione, sia lo studente che l’insegnante sono obbligati a prestare più attenzione possibile a non disturbarsi l’un l’altro (fisicamente non posso fermare le mani del ragazzo che smania per picchiettare e questa cosa sulla batteria è già fastidiosa dal vivo, figuriamoci online).
Per quanto riguarda il materiale didattico, mandare un mp3, un pdf o un esempio già online è ancora più immediato che nel “testa a testa”.
manca il rapporto diretto, chiaro, ma di necessità si fa virtù
Grazie per il commento. Si fa il possibile!
pensavo fosse un dramma a livello di hardware, ma per fortuna con un bello zoom q8 ho risolto la situazione.
(spero sta cosa insegni parecchio ai ragazzi anche ad adattarsi, dato che specie nei locali, si dovranno adattare più di una volta)